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Variabili nominali
Abbiamo una variabile nominale quando il Carattere (statistico) che stiamo studiando assume stati discreti non ordinabili: lo stato civile assume ad esempio stati discreti (non esiste un possibile punto intermedio fra l’essere celibi e l’essere coniugati) e non ordinabili (non è possibile stabilire una relazione di maggiore o minore fra le diverse modalità).
L’operazione di costruzione di una variabile di questo tipo è detta classificazione, l’assegnazione dei casi a classi o categorie (come possiamo chiamare le modalità di una variabile nominale), che devono essere esaustive – consentire la collocazione di ogni caso studiato – e mutuamente esclusive – tali che ogni caso possa essere attribuito ad una ed una sola categoria. Questi due criteri si applicano a tutti i tipi di variabili.
Operazioni consentite
Sulla base di una variabile nominale, possiamo stabilire se due casi sono uguali o diversi rispetto al carattere in oggetto: non possiamo operare nessun tipo di operazione aritmetica sulle modalità, anche se possiamo lavorare sul numero di casi collocati entro le categorie.
Non è dunque possibile utilizzare misure quali la mediana, le medie e tutte quelle che ne derivano (deviazione standard, correlazione, ecc.).
Un discorso a parte meritano sotto questo profilo le Variabili dicotomiche, variabili nominali, con le quali è possibile effettuare alcune operazioni fra quelle riservate alle sole Variabili cardinali (o quantitative).
Codifica
Le modalità delle variabili nominali andrebbero – a rigore – codificate utilizzando stringhe alfanumeriche, ad esempio:
Modalità del carattere | Codice della variabile nominale |
---|---|
donna | “donna” (o “D”) |
uomo | “uomo” (o “U”) |
Per svariate ragioni (ad esempio la facilità dell'inserimento dei dati in matrice) può però essere comodo usare codici numerici, che naturalmente andranno trattati comunque come stringhe:
Modalità del carattere | Codice della variabile nominale |
---|---|
donna | “1” |
uomo | “2” |
Poiché le categorie non sono ordinabili, non esiste una regola per la codifica delle modalità: possiamo attribuire il codice “1” tanto alla modalità “donna” quanto alla modalità “uomo” (in questo caso, li si è ordinati alfabeticamente).
Vedi anche: